In sintesi 1. Non cercare la tua strada tracciala 2. Scopri i tuoi condizionamenti 3. Lascia andare quei condizionamenti che non ti appartengono più 4. Scegli le convinzioni "potenzianti" 5. Scegli con cura le parole
Nella mia esperienza no. E’ meglio puntare a tracciarne una tutta propria. Sarà come passeggiare nella neve fresca.
Risvegliarsi dal sortilegio “della strada giusta” non è facile, anni e anni di condizionamenti creano un’illusione e un inganno che fa perdere tempo, energie e speranze. Quindi da dove cominciare per “inventare” un cammino?
1. Togliere
Togliere le zavorre, quelle che non sappiamo di avere. Come pietre in uno zaino che qualcuno ha messo a nostra insaputa. La cultura di appartenenza (famiglia e contesto sociale in cui si cresce) ha definito i confini del possibile o impossibile, auspicabile o vietato, in una parola ci ha condizionato.
Un esempio: Quante volte ti sei sentito dire: “sei portato per fare questo…” “in questo lavoro non c’è futuro (es. artistico…) (vedi nel box altri esempi).
RIFLESSIONE Dalla storia della tua famiglia quali esempi o modelli di sviluppo personale, lavorativo e non, venivano proposti? (es. "devi lavorare duramente", "meglio il posto fisso", "devi realizzarti entro i 40 anni", "quando prendi una strada poi non la puoi più cambiare", "al massimo potrai..."...) Cosa "realizzava" un uomo o una donna? Quali erano i sogni che i tuoi genitori avevano per te? (Se li avevano). Quali limiti ti hanno imposto o valevano per loro stessi? Man mano che ti vengono in mente scrivili sulle due colonne sottostanti cercando di comprendere se questi condizionamenti ti hanno aiutato o limitato.
CONVIZIONI POTENZIANTI | CONVINZIONI LIMITANTI |
Condizionamenti “utili” che ti hanno aiutato nel tuo percorso di vita | Condizionamenti che ti hanno limitato |
2. SCEGLIERE E AGGIUNGERE
SCEGLI LE CONVINZIONI CHE TI NUTRONO Aggiungi nella colonna di destra quelle convinzioni che oggi senti giuste per te (io posso...., io sono capace...., non è mai troppo tardi...,).
E infine inizia a scegliere bene, anzi benissimo, le parole a cominciare da quelle che dici a te stesso (quindi i tuoi penseri).
Sii impeccabile con la parola
perché come diceva Gandhi:
Mantieni i tuoi pensieri positivi, perché i tuoi pensieri diventano parole.
Mantieni le tue parole positive, perché le tue parole diventano i tuoi comportamenti.
Mantieni i tuoi comportamenti positivi, perché i tuoi comportamenti diventano le tue abitudini.
Mantieni le tue abitudini positive, perché le tue abitudini diventano i tuoi valori.
Mantieni i tuoi valori positivi, perché i tuoi valori diventano il tuo destino.
Mahatma Gandhi
E’ quindi di fondamentale importanza iniziare a scegliere le parole per non farsi limitare ma aiutare ad ampliare i significati e gli orizzonti delle nostre vite.
Come dice Roberto Benigni nel film”La tigre e la neve” “Fatevi obbedire dalle parole”
Prestiamo sempre meno attenzione alle parole, il nostro linguaggio in questo tempo si sta impoverendo, ma siccome noi pensiamo per parole è la nostra capacità di pensiero ad uscirne impoverita.
Ad esempio: può sembrare solo una sfumatura verbale parlare di “trovare” o “tracciare” la la propria strada. Ma fa tutta la differenza.
- Se io dico ad un bambino “troverai”, si impegnerà in una caccia al tesoro, un tesoro che è fuori da lui e che qualcuno ha messo lì per lui o nonostante lui
- Se gli dico “costruirai” comincerà a cercare dei pezzi e costruire qualcosa usando la sua creatività
Molto diverso no???