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Navigare la Complessità della Decisione tra Obiettivi Impliciti ed Espliciti

Prendere decisioni è un processo intricato e spesso complesso che coinvolge la considerazione di molteplici fattori, ma al di là delle scelte ovvie e consapevoli, esiste un mondo sottostante di obiettivi impliciti ed espliciti che contribuiscono alla trama della nostra presa di decisione. Questo articolo esplorerà la natura intricata di questo processo e come la consapevolezza degli obiettivi impliciti ed espliciti può illuminare il cammino decisionale.

La Complessità della Decisione

Fattori Coinvolti

La presa di decisione è influenzata da una miriade di fattori, tra cui informazioni disponibili, contesto, emozioni personali e pressioni esterne. Ogni scelta può comportare conseguenze diverse e, a volte, la complessità deriva dalla mancanza di chiarezza su quali siano realmente i nostri obiettivi, o le nostre risorse o i limiti percepiti.

Incertezza e Ambiguità

L’incertezza e l’ambiguità possono complicare ulteriormente il processo decisionale. La mancanza di informazioni complete o la presenza di dati contraddittori possono rendere difficile stabilire la migliore via da seguire. Farsi orientare dai “dati” più che dalle interpretazioni o dalle percezioni può aiutare a deconfondersi.

Obiettivi Espliciti: L’Altare della Consapevolezza

Gli obiettivi espliciti rappresentano i desiderata consapevoli che possiamo verbalizzare chiaramente. Questi obiettivi forniscono una guida diretta e sono spesso formulati in modo specifico, creando una mappa chiara delle nostre intenzioni. Es.: “Voglio dimagrire 2 kg”.

Obiettivi Impliciti: Scavare nell’inconscio

Gli obiettivi impliciti sono obiettivi che l’individuo ha ma non ne è del tutto o per niente consapevole e che possono andare in conflitto con quelli espliciti o essere sinergici.

Facciamo un esempio: se “voglio dimagrire 2 kg” è l’obiettivo esplicito un obiettivo implicito potrebbe essere “voglio mangiare quello che mi piace e sono abituato a mangiare”, “non voglio fare fatica a fare movimento”, o altro che può andare in direzione opposta o contraria.

Identificare Pattern Ricorrenti

L’identificazione degli obiettivi impliciti richiede una maggiore consapevolezza delle reazioni emotive e dei pattern ricorrenti nelle decisioni, vale a dire schemi ripetitivi che si ripropongono nel tempo all’atto di dover decidere. Potremmo scoprire ad esempio che dietro la costante ricerca di successo c’è un desiderio implicito di accettazione sociale, di riconoscimento che può essere potente e a volte controproducente.

Come Navigare Questo Terreno Complesso

Auto-Riflessione Continua

La consapevolezza degli obiettivi impliciti ed espliciti richiede una pratica costante di auto-riflessione. L’indagine continua dei motivi che guidano le decisioni può portare a una comprensione più profonda di sé stessi.

Confronto con gli altri

Discutere dei propri obiettivi con gli altri, può offrire prospettive esterne e illuminare aspetti che potrebbero essere sfuggiti alla consapevolezza individuale.

Accettazione e Adattamento

Accettare che gli obiettivi cambino nel tempo è fondamentale. La flessibilità mentale e la capacità di adattarsi alle nuove consapevolezze sono vitali per una presa di decisione sana. Una delle cose più importanti è scegliere nei tempi giusti senza farsi incastrare nelle situazioni, prima tra tutte da precedenti errori che rischiano di farci rimanere in stallo a lungo.

Conclusione

La complessità della presa di decisione è un viaggio interiore che coinvolge l’auto-riflessione, la consapevolezza e la comprensione profonda dei nostri obiettivi impliciti ed espliciti. Accettare questa complessità è il primo passo verso decisioni più informate, autentiche e allineate con la nostra vera natura. In ultima analisi, la consapevolezza di sé stessi è la chiave per illuminare il cammino della decisione in un mondo intrinsecamente intricato.

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Trovare la propria strada è possibile?

In sintesi
1. Non cercare la tua strada tracciala
2. Scopri i tuoi condizionamenti
3. Lascia andare quei condizionamenti che non ti appartengono più
4. Scegli le convinzioni "potenzianti" 
5. Scegli con cura le parole

Nella mia esperienza no. E’ meglio puntare a tracciarne una tutta propria. Sarà come passeggiare nella neve fresca.

Risvegliarsi dal sortilegio “della strada giusta” non è facile, anni e anni di condizionamenti creano un’illusione e un inganno che fa perdere tempo, energie e speranze. Quindi da dove cominciare per “inventare” un cammino?

1. Togliere

valigia pesante

Togliere le zavorre, quelle che non sappiamo di avere. Come pietre in uno zaino che qualcuno ha messo a nostra insaputa. La cultura di appartenenza (famiglia e contesto sociale in cui si cresce) ha definito i confini del possibile o impossibile, auspicabile o vietato, in una parola ci ha condizionato.

Un esempio: Quante volte ti sei sentito dire: “sei portato per fare questo…” “in questo lavoro non c’è futuro (es. artistico…) (vedi nel box altri esempi).

RIFLESSIONE 
Dalla storia della tua famiglia quali esempi o modelli di sviluppo personale, lavorativo e non, venivano proposti? (es. "devi lavorare duramente", "meglio il posto fisso", "devi realizzarti entro i 40 anni", "quando prendi una strada poi non la puoi più cambiare", "al massimo potrai..."...)
Cosa "realizzava" un uomo o una donna? Quali erano i sogni che i tuoi genitori avevano per te? (Se li avevano). Quali limiti ti hanno imposto o valevano per loro stessi? 
Man mano che ti vengono in mente scrivili sulle due colonne sottostanti cercando di comprendere se questi condizionamenti ti hanno aiutato o limitato.
CONVIZIONI POTENZIANTICONVINZIONI LIMITANTI
Condizionamenti “utili” che ti hanno aiutato nel tuo percorso di vitaCondizionamenti che ti hanno limitato

2. SCEGLIERE E AGGIUNGERE

SCEGLI LE CONVINZIONI CHE TI NUTRONO

Aggiungi nella colonna di destra quelle convinzioni che oggi senti giuste per te (io posso...., io sono capace...., non è mai troppo tardi...,).

E infine inizia a scegliere bene, anzi benissimo, le parole a cominciare da quelle che dici a te stesso (quindi i tuoi penseri).

Sii impeccabile con la parola

perché come diceva Gandhi:

Mantieni i tuoi pensieri positivi, perché i tuoi pensieri diventano parole. 

Mantieni le tue parole positive, perché le tue parole diventano i tuoi comportamenti. 

Mantieni i tuoi comportamenti positivi, perché i tuoi comportamenti diventano le tue abitudini. 

Mantieni le tue abitudini positive, perché le tue abitudini diventano i tuoi valori. 

Mantieni i tuoi valori positivi, perché i tuoi valori diventano il tuo destino.

Mahatma Gandhi

E’ quindi di fondamentale importanza iniziare a scegliere le parole per non farsi limitare ma aiutare ad ampliare i significati e gli orizzonti delle nostre vite.

Come dice Roberto Benigni nel film”La tigre e la neve” “Fatevi obbedire dalle parole”

Prestiamo sempre meno attenzione alle parole, il nostro linguaggio in questo tempo si sta impoverendo, ma siccome noi pensiamo per parole è la nostra capacità di pensiero ad uscirne impoverita.

Ad esempio: può sembrare solo una sfumatura verbale parlare di “trovare” o “tracciare” la la propria strada. Ma fa tutta la differenza.

  • Se io dico ad un bambino “troverai”, si impegnerà in una caccia al tesoro, un tesoro che è fuori da lui e che qualcuno ha messo lì per lui o nonostante lui
  • Se gli dico “costruirai” comincerà a cercare dei pezzi e costruire qualcosa usando la sua creatività

Molto diverso no???